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L'angolo dell'esperto

Il “risultato” come principio guida

2024
23Maggio

Con il D.lgs. 36 del 2023 (Codice dei Contratti Pubblici) si configura una nuova impostazione normativa che orienta tutta l’attività contrattuale dei soggetti pubblici, nel rispetto dei principi del risultato e della fiducia. Tale cambiamento strutturale possiamo già notarlo nell’apposizione nelle prime pagine del codice.

Il primo articolo richiama, da un lato, i principi fondamentali su cui si deve fondare l’azione amministrativa sanciti dall’art 97 della Costituzione: principio della legalità ( rispetto della normativa vigente), trasparenza (massima semplicità e celerità nella correttezza delle regole del codice e ne assicura la piena verificabilità) ed infine concorrenza (tra gli altri operatori economici per conseguire il miglior risultato possibile per l’affidamento e l’esecuzione dei contratti); dall’altro, tale principio viene declinato in modo da porre il raggiungimento del risultato come fine fondamentale al quale gli altri principi diventano funzionali, strumentali rispetto al risultato.

Tutto quanto suddetto viene confermato dalla lettura della sentenza del TAR CATANIA 12/12/2023 n.3738, attraverso la quale si afferma che: “Il principio del risultato costituisce “criterio prioritario per l’esercizio del potere discrezionale” ed è legato da un nesso inscindibile con la “concorrenza”, la quale opera in funzione del primo rendendosi funzionale a conseguire il miglior risultato possibile nell’affidare ed eseguire i contratti. L’amministrazione, pertanto, deve tendere al miglior risultato possibile, in “difesa” dell’interesse pubblico per il quale viene prevista una procedura di affidamento. Il miglior risultato possibile, che sia anche il più “virtuoso”, viene raggiunto anche selezionando operatori che dimostrino, fin dalle prime fasi della gara, diligenza e professionalità, quali “sintomi” di un’affidabilità che su di essi dovrà esser riposta al momento in cui, una volta aggiudicatari, eseguiranno il servizio oggetto di affidamento».

Per il legislatore l’obbiettivo da perseguire è il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione.

Il risultato cui le stazioni appaltanti devono mirare è l’affidamento e la realizzazione di commesse pubbliche di alta qualità al miglior prezzo possibile e nel minor tempo possibile. Tale risultato è prioritario rispetto a tutti gli altri principi, fatto salvo il necessario rispetto del principio di legalità e dei principi di trasparenza e concorrenza che, sono funzionali a quello del risultato. Il raggiungimento del risultato viene valorizzato in termini di responsabilità amministrativa e disciplinare (comma 4 lettera a dell’art 1) in quanto lo scopo, è quello di contrastare ogni forma di burocrazia difensiva: in questa maniera si premia il funzionario che raggiunge il risultato attenuando il peso di errori forieri di responsabilità.

Una volta che i funzionari riescono a conseguire il risultato prefissato da un lato, vengono in automatico incentivati ad ottenere sempre migliori risultati e dall’altro, vengono valutati, nel caso di rilevanza della responsabilità amministrativa, alla luce del conseguimento del risultato che dovrebbe poi esentarli da responsabilità. 

Il principio del risultato costituisce, dunque, un criterio prioritario per l’esercizio del potere discrezionale e per valutare la responsabilità del personale che svolge funzioni amministrative o tecniche nelle fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti, oltreché per l’attribuzione degli incentivi (secondo le modalità previste dalla contrattazione collettiva e dai regolamenti).

Secondo il Consiglio di Stato, sez. V, 27.02.2024 n.1924, si tratta: “di un principio considerato quale valore dominante del pubblico interesse da perseguire attraverso il contratto e che esclude che l’azione amministrativa sia vanificata ove non si possano ravvisare effettive ragioni che ostino al raggiungimento dell’obiettivo finale che è:

  1. Nella fase di affidamento giungere nel modo più rapido e corretto alla stipulazione del contratto;
  2. Nella fase di esecuzione (quella del rapporto) il risultato economico di realizzare l’intervento pubblico nei tempi programmati ed in modo tecnicamente perfetto”.

In sostanza, quello del risultato è diventato, il “principio guida” dell’intero sistema normativo, quello sulla base del quale dovranno essere interpretati i comportamenti e le scelte operate dai RUP e dalle stazioni appaltanti, nell’ambito dell’esercizio del loro potere discrezionale.

Nell’analisi dei casi concreti si dovranno prendere in considerazione più fattori, primo fra tutti l’effettivo e tempestivo conseguimento dell’obiettivo, potendo traslare in secondo piano il rispetto dei formalismi procedurali.

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