Occorre comprovare concretamente gli impegni ex art. 102 del codice dei contratti pubblici
L’impegno ex art. 102 del codice dei contratti pubblici deve essere comprovato documentalmente in maniera concreta, non è sufficiente la semplice dichiarazione formale del concorrente.
Tale enunciato è stato puntualizzato in diverse occasioni dalla Giurisprudenza e di recente dal TAR Campania sez. IV Sentenza 22 Maggio 2025 n. 3916, nel quale, tra l’altro, veniva fuori dalla documentazione di gara che l’impegno summenzionato non poteva essere rispettato in modo concreto
SOMMARIO
Occorre comprovare concretamente gli impegni ex art. 102
La disciplina del codice dei contratti (art. 102):
Il caso in questione
Le osservazioni dei giudici e individuazione di criticità
Conclusioni e considerazioni
La disciplina del codice dei contratti pubblici ex art. 102
Come noto, l’art. 102 del codice dei contratti prevede quanto segue:
Impegni dell’operatore economico.
- Nei bandi, negli avvisi e negli inviti le stazioni appaltanti, tenuto conto della prestazione oggetto del contratto, richiedono agli operatori economici di assumere i seguenti impegni:
- a) garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato;
- b) garantire l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, tenendo conto, in relazione all’oggetto dell’appalto e alle prestazioni da eseguire, anche in maniera prevalente, di quelli stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e di quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto o della concessione svolta dall’impresa anche in maniera prevalente, nonché garantire le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell’appaltatore e contro il lavoro irregolare;
- c) garantire le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate.
- Per i fini di cui al comma 1 l’operatore economico indica nell’offerta le modalità con le quali intende adempiere quegli impegni. La stazione appaltante verifica l’attendibilità degli impegni assunti con qualsiasi adeguato mezzo, anche con le modalità di cui all’articolo 110, solo nei confronti dell’offerta dell’aggiudicatario.
Da una lettura dell’articolo è evidente che l’O.E. non si debba semplicemente limitare a dichiarare i propri impegni al fine di garantire le tutele, ma anche dimostrare, concretamente, come darvi applicazione
Il caso in questione
Nella questione di cui trattasi si è analizzata una procedura aperta con modalità telematica al fine di stipulare una convenzione quadro biennale inerente servizi di pulizia, disinfestazione e sanificazione nel territorio; nei documenti di gara era stato previsto che le imprese concorrenti si impegnassero (dandone dimostrazione concreta) a garantire una percentuale del 30% dei lavoratori da assumere al fine di favorire la categoria dei giovani (under 36) nonché a favore delle “donne”; una volta aggiudicata la gara, faceva seguito il ricorso contro l’esito dello stesso, da parte di altre ditte concorrenti che ritenevano vi fosse stato mancato rispetto degli impegni assunzionali di cui sopra.
Le osservazioni dei giudici e individuazione di criticità
La dichiarazione di impegno ex art. 102 del codice era specificamente indicata dalla ditta aggiudicataria, ma, in virtù di quella che è stata la contestazione in esame, era fondamentale fare una attenta verifica della tabella esplicativa, con particolare riguardo alle descrizioni dei servizi H,L,M all’interno dei quali erano indicate le incidenze percentuali delle categorie di lavoratori, giovani e donne.
La aggiudicataria ha ulteriormente limitato il target di riferimento previsto dalla legge speciale di gara, riducendo la quota per i giovani under 30 e definendo le "donne vittime di violenza" invece delle donne in generale. Rispetto al totale delle ore di lavoro eccedenti, 1.230.658, sono state allocate 295.382 ore ai giovani sotto i 30 anni (24%) e 87.875 alle donne vittime di violenza (5%).
In sostanza, l'aggiudicataria ha utilizzato una definizione più restrittiva del target di riferimento previsto dalla legge per ottenere i benefici economici e risparmi di costo previsti dalla legge speciale. Per i giovani, ha limitato la quota a chi è sotto i 30 anni, anziché i 36 previsti dalla legge. Per le donne, invece di definire il genere in generale, si è focalizzata sulle donne vittime di violenza. Questo ha portato a un aumento delle ore di lavoro extra offerte ai giovani sotto i 30 anni e alle donne vittime di violenza, che rappresentano rispettivamente il 24% e il 5% delle ore totali aggiunte.
La tabella e le descrizioni presentate dall'aggiudicataria per giustificare il costo medio orario dei servizi, non fornivano un calcolo aggregato che mostrasse come il 30% delle nuove assunzioni totali fossero composte da giovani under 36 e un ulteriore 30% da donne. Le percentuali specificate per i singoli servizi non erano correlate al totale delle nuove assunzioni, impedendo di dimostrare il rispetto delle quote generali del 30% relative a giovani e donne.
Ciò evidenzia un difetto di presentazione dell'offerta. La Tabella 3 e le descrizioni spiegano la composizione del personale per ogni tipo di servizio, giustificando così il costo orario, ma non offrono una visione aggregata che dimostri il rispetto delle quote di assunzione per giovani under 36 e donne.
Vengono così individuate così alcune criticità:
- Assenza di calcolo aggregato:
Le percentuali per i singoli servizi (ad esempio, il 10% di donne vittime di violenza per il servizio H, o il 15,80% di under 30 per il servizio L senza indicazione della percentuale femminile) non sono correlate al totale delle assunzioni previste per l'appalto.
- Mancanza di garanzia del rispetto delle quote:
Non si dimostra che il 30% delle nuove assunzioni siano under 36 e il 30% siano donne, nonostante le percentuali specifiche per i singoli servizi.
- Non si comprende la serietà dell'impegno:
L'offerta non fornisce una prova concreta che l'aggiudicataria si impegni effettivamente a rispettare le quote generali del 30% previste per i giovani e le donne.
In sintesi, la mancata presentazione di un calcolo aggregato impedisce di verificare se l'aggiudicataria abbia realmente rispettato le quote di assunzione per giovani e donne previste nell'appalto, minando la credibilità dell'offerta.
Conclusioni e Considerazioni
In sostanza, secondo i giudici, la dichiarazione di impegno era meramente formale, non essendo tradotta in percentuali effettive che erano solo parzialmente indicate, così da far dedurre il mancato rispetto delle quote per ciascuna categoria di lavoratori oggetto di tutela.
In sostanza, l’aggiudicataria aveva assunto formalmente l’impegno, ma non lo aveva supportato da adeguata documentazione esplicativa, essendo suo onere esplicitarne le modalità operative, in maniera chiara ed aggregata per ciascuna categoria, considerando le diverse parti del servizio.
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